E-commerce: il valore del vino non si svende

E-commerce: il valore del vino non si svende

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Nov 02, 2020
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I momenti che stiamo vivendo ci mettono di fronte a situazioni che non avremmo mai pensato di dover affrontare. Il mondo del vino, fatto di tanti produttori attaccati alla loro terra e alla loro storia proprio come noi, è costretto – tra le tante difficoltà del momento – a dover anche vigilare in maniera molto più attenta e concreta sul canale delle vendite online dove nascono, sempre più spesso, dei “fenomeni estemporanei”. Questi talvolta possono minare il duro lavoro portato avanti con sacrificio e passione.  Le vendite online nel lockdown hanno avuto un magico momento di sovraesposizione, diventando per molti operatori anche una buona soluzione per andare a colmare quel vuoto creato soprattutto dallo stop del settore Ho.re.ca.  I provvedimenti messi in campo dall’ultimo DPCM fanno presagire che questo canale continuerà ad essere ben protagonista nel commercio del vino anche nei prossimi mesi; ben venga, ma cerchiamo di vigilare perché occorre una maggiore “sorveglianza” verso le improvvisazioni per non rovinare con modalità estemporanee e non lineari, il lavoro di tanti .

Di fatto, a fianco di realtà della vendita online serie e accreditate, abbiamo visto proliferare siti improvvisati dove l’unico aspetto messo in mostra era il prezzo. Descrizioni “copia e incolla” e foto di bottiglie a volte anche con annate diverse, hanno iniziato a riempire pagine e pagine della rete generando non poche confusioni. Sicuramente molti consumatori hanno provato ad acquistare su questi siti durante il lockdown, ma con la riapertura delle enoteche e dei negozi specializzati molto si è sciolto come neve al sole. Il problema ora è che tutti questi operatori improvvisati, si buttano nella rete cercando in qualche modo di attirare di nuovo l’attenzione del consumatore con sconti mirabolanti utilizzando i marchi conosciuti al fine di cercare di salvare il salvabile. Dimenticando che alla fonte del loro business ci sono aziende serie e coerenti che hanno sempre seguito una politica commerciale trasparente.

Ad esempio noi, come azienda, pur non essendone responsabili, ci siamo trovati direttamente coinvolti in un’operazione speculativa nei confronti del nostro vino di punta, il Rubesco Riserva Vigna di Monticchio, venduto ad un prezzo inferiore rispetto a quello da noi proposto.

Per questa ragione ci troviamo costretti a dover proteggere i nostri vini da una speculazione così assurda per difendere il serio e costruttivo lavoro di tanti nostri clienti che ci seguono da molti anni e che hanno sempre creduto nella nostra azienda e nei valori su cui si fonda.  A ottobre abbiamo iniziato un controllo sulla rete e sui sistemi di approvvigionamento e da novembre inizieremo a contingentare la disponibilità dei nostri vini più importanti ai soli operatori che ci garantiranno un corretto posizionamento di mercato e a coloro che sono per noi partner fidati ormai da diversi anni.

Sì all’e-commerce, ma no a svalutare il vino!