Lungarotti e Il Rubesco

LA STORIA

Rubesco: la sua storia è la storia dell’Azienda. Innovativo per i tempi – primi anni ’60 – si fa subito notare: un bel vino, dalla personalità netta. Il suo colore è rubino brillante e i caratteri sono quelli dell’umbro, riservato ma generoso. E’ il frutto di un nuovo modo di coltivare la vigna e di una selezione delle varietà tradizionali vinificate in modo non più approssimativo ma scientifico: una creatura di Giorgio, che ne è orgoglioso. Il vino merita un nome che lo rappresenti e facile da ricordare: non scontato e banale come il nome del vitigno, o del luogo, ma un marchio. E Maria Grazia lo trova. Nasce così Rubesco, dal verbo latino rubescere, arrossire. Un’intuizione felice che rilancia nel mondo l’enologia umbra e con la Riserva Vigna Monticchio contribuisce alla nuova era del vino italiano.

LA SUA ETICHETTA

La veste negli anni è variata, secondo il gusto grafico dei tempi, ma ha sempre rappresentato la scena di vendemmia di una delle formelle della Fontana Maggiore di Perugia, di Nicola e Giovanni Pisano (sec XIII). A partire dall’etichetta del 2005, Rubesco Vigna Monticchio torna con una versione storica rivisitata con grafica nitida e attuale.  Un filo conduttore che riporta alle origini, perché in questo vino è tutta l’eleganza e la straordinaria personalità che la sua storia gli riconosce.

50 ANNI DI RUBESCO

Il 2012 ha segnato un doppio compleanno: il mezzo secolo di vita di Rubesco, il nostro vino simbolo, nato appunto nel 1962, e i cinquanta anni trascorsi dall’intuizione del fondatore, Giorgio, e del grande rinnovamento che impose alla sua terra trasformando e potenziando l’azienda agraria della sua famiglia per farla conoscere ai mercati di tutto il mondo.

LA GROTTA DELLE VECCHIE ANNATE

Un lungo corridoio tra pareti di bottiglie allineate in affinamento, il “caveau”, l’archivio storico. È  l’orgoglio dell’azienda, un luogo quasi magico dove riposano le vecchie annate delle grandi riserve di Rubesco dai primi anni ’60 ad oggi. Un luogo di grande emozione dove si legge nelle etichette la storia della cantina, dei vini e di tutti i progetti dell’azienda nel corso degli ultimi 60 anni.

Da qui escono bottiglie cariche di storia, importanti ed eleganti. Ognuna di esse rimanda con le sue suggestioni all’anno di produzione e ne porta con sé la memoria, fatta di un percorso che evolve e di un’aspettativa mai tradita.

Bottiglie che, quando lasciano la grotta per tavoli di degustazione verticale – stessa etichetta ma di annate diverse – vanno a mostrare le nostre radici e la capacità di ogni diverso millesimo di dare, nel tempo, sensazioni e sfumature uniche.